Sono una persona fortunata. In questo caso, mica poco.
Ci tengo alle cosiddette ‘belle figure’, specialmente perché il solo pensiero di deludere qualcuno mi affanna parecchio.
Sono una persona fortunata perché almeno nell’ambito culinario so con certezza su chi fare affidamento, soprattutto quando si tratta di far conoscere il Cilento attraverso un piatto, un bicchiere di vino e l’armonia dello stare a tavola.
La mia fiducia se la sono presa tutta tutta la famiglia che gestisce la locanda Le Cocole, a Moio della Civitella, che sembra l’estensione di casa mia.
Come ho già scritto largamente qui, sono abbastanza attenta all’accoglienza ‘non verbale’ di un ristorante: a Le Cocole ho subito amato il gusto essenziale, armonioso e caldo della sala da pranzo: i colori sono quelli del legno, tutti o quasi.
Tavoli e sedie riportano a quelli che rivedo nell’album di famiglia, quando a padroneggiarli era il fiasco per il vino intrecciato con la sala e la paglia. Stoviglie e tovagliati sono rigorosamente chiari, pronti a mettere in risalto la vera e sola cosa importante: il cibo. Gli unici tocchi di colore prendono vita alle pareti attraverso stampe –bellissime– che abbracciano il tutto e testimoniano il gusto raffinato e mai banale di chi ha scelto per loro dove vivere.
Un sottoscala diventa cantina e libreria a vista dove poter scegliere il vino del pasto e, nell’attesa delle portate, curiosare tra i tanti volumi di enogastronomia (e non solo). Pezzo forte di tutto l’ambiente, il bancone all’uscita della cucina, unico pezzo interamente in finitura nero e acciaio, che va a sottolineare il senso di pulizia che padroneggia in ogni angolo (servizi inclusi, pensati per tutte le tipologie di clienti) e che regala una nota eclettica all’ambiente.
Il sorriso di Eliana è il più bello dei benvenuti che ti accompagna fino al tavolo, dove la professionalità di Riccardo arriva fin dal saluto. Nessun menù cartaceo: le portate le offre la stagione. Pasquale, il patron, è supervisore attento tra sala e cucina, il luogo in cui Nellina, la madre, plasma tutti i miracoli culinari, dagli antipasti alla pasta ai dolci.
Questa nel racconto fotografico è la cena di un po’ di giorni fa (con amici del nordde che non avevano mai mangiato ‘da queste parti’).
Il vino della casa è locale ed è servito nella caratteristica bottiglia di vetro con tappo ermetico, così come l’acqua. Una dritta: non chiedete Cola e Aranciata (tanto non ce l’hanno –e siamo tutti più contenti!–).
Salumi; insalata rucola e pomodorini
E qui si chiude l’antipasto. Sì, l’antipasto.
Troppo invitanti i primi suggeriti da Riccardo per non ordinarne almeno un assaggio… e si continua:
Ravioli di ricotta ‘burro e salvia’
Purtroppo siamo pieni per poter assaggiare anche l’arrosto misto ma zitta zitta dico a Riccardo di portare almeno una porzione delle più buone patatine fritte che io abbia mai mangiato. I commensali, leccandosi le dita, mi danno subito ragione!
Patate /tagliate a mano/ fritte
Stesso trucchetto per il dolce…
Caffè e grappa coronano la serata. Il conto arriva e i miei amici pensano subito ad un errore. Li rassicuro… sì, perché il valore aggiunto è che a Le Cocole il rapporto qualità prezzo non è buono: è straordinario.
La gentilezza del personale, l’ambiente confortevole, la cura nei dettagli e la cucina sorprendente fanno di questa locanda un valore aggiunto al nostro territorio che, purtroppo, ospita anche realtà che spesso non riescono a valorizzare –e a conservare– la nostra storia gastronomica che tanto è semplice quanto difficile da riproporre fedelmente. Pasqualino è riuscito, con semplicità e umiltà, nell’impresa più difficile, nonostante sembri cosa elementare: aprire al pubblico la cucina della sua mamma, con tutti i colori, i sapori ed i profumi che caratterizzano la nostra tradizione culinaria, illuminata di estro e creatività che fanno dei piatti proposti dei veri ed autentici must locali.
La locanda è aperta a pranzo e a cena (chiusa il mercoledì) ed è a Moio della Civitella
(Tel. 0974.271923 – 349.8242456).
Le Cocole è anche su Facebook.
Altre info:
(Ultimo collage per gentile concessione di Pubblimedia | soluzioni per comunicare)
Ringrazio di cuore Pasqualino ed Eliana per aver pazientemente atteso la pubblicazione di questo articolo (!) e per dimostrare giorno dopo giorno quanto amore versano nel loro lavoro. Un saluto a tutto lo staff della cucina e, in particolare, a Riccardo, “mio simile, mio amico”.